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Cos’è L'operatore Una pratica congiunta    


Cos’è la biodinamica craniosacrale?

Quando la campana si ferma
il suono esce dai fiori.

Poesia zen

Che cos’è per noi la salute?
Attraverso il metodo craniosacrale entriamo in contatto con la nostra relazione con salute e malattia, con i nostri condizionamenti ed esperienze, digerite e non. La domanda apre uno spazio per ri-orientarsi nel presente.
L’operatore rivolge un’attenzione pura, non selettiva e non giudicante, verso ciò che, di momento in momento, emerge nel presente, verso uno spazio di Salute intrinseco, sempre esistente sotto la patologia.
Nel corpo c’è tutto, la Salute, la matrice originaria che ogni cellula porta in sé, e anche i traumi incarnati, il vissuto.
Ogni sessione diventa un viaggio per ricontattare, insieme, questo spazio in cui le forze della vita ininterrottamente creano, orientano, mantengono…
Si può cooperare con la Salute che è il nucleo anziché con la patologia che è la periferia.

Che cos’è per te la salute?
“Non avere più dolore.”
“Non lo so.”
“Essere in totale empatia, sulla stessa lunghezza d’onda. Quando non accade mi sento male, tornano i miei sintomi.”
“Essere me stessa, senza sforzo, così come sono senza giudizio.”
“La totale libertà, in ogni mio aspetto.”
“Essere intera, sentirmi intera. Con tutto.”

Un tocco leggero e trasparente, che non giudica ma accetta la persona così come è permette alla Salute di ritornare in primo piano.
L’operatore ascolta tutti i livelli nella totalità, le espressioni del sistema che raccontano la storia e anche la risoluzione.

Un incontro nella Quiete
Il mezzo è l’ascolto.
Mani che ascoltano.
Di ciò che in quel momento si esprime.
Così com’è.
Senza giudizio.
Dal cuore.
L’operatore “si toglie di mezzo”.
Crea le condizioni perché l’altro si possa guarire da sé.
Assiste la persona nella sua capacità di autoregolazione e autoguarigione.

Origine
Il metodo craniosacrale deriva dall’osteopatia e si è poi sviluppata nel tempo in diverse possibilità di percezione e interazione.
Le ricerche di tutta una vita dell’osteopata William Garner Sutherland a inizio Novecento si orientarono progressivamente dalla percezione dei movimenti più superficiali del corpo verso l’ascolto della pulsazione profonda, dei ritmi sapienti che ininterrottamente esprimono la vita in noi. Egli chiamò questa pulsazione Respirazione Primaria.
Era interessato alle forze intrinseche che creano, mantengono e guariscono ogni essere. Cercava un principio di Salute organizzatore di tutti i ritmi e si chiese: “Che cosa muove queste stesse forze?”
Sutherland parlò di un’Intelligenza che tutto muove che chiamò Respiro della Vita.
Il Respiro della vita è espresso da questi ritmi, innati nei corpi.
È lui che conduce, che sostiene la vita. “Possiamo fidarci”.
Dalla sua ricerca si sono sviluppati diversi metodi di lavoro nel campo craniosacrale, più orientati a osservare uno o l’altro aspetto.

Biodinamica
Il termine biodinamica esprime l’intenzione dell’operatore di non intervenire con protocolli per cambiare qualcosa nel sistema del paziente,  ma di creare le condizioni perché la guarigione possa avvenire da sé. È una cooperazione, una pratica congiunta tra operatore e paziente, con le forze che esprimono lo stato di Salute intrinseco.
Questo principio innato può tornare a essere lo schema dominante con il sostegno dell’operatore, che osserva l’espressione della Respirazione Primaria, in totale presenza non giudicante e ascolto.
Quando l’osservazione avviene da tale spazio, abbracciando dall’interezza, allora è possibile per il paziente e l’operatore accedere a uno spazio di Salute. Si è “interi nell’intero”. È uno spazio di unità che è sempre stato lì.
Allora il sistema ricorda il proprio “progetto” e può trovare la strada per tornare a manifestare la Salute.  

A chi è rivolta
Ogni sessione favorisce il riconoscimento dell’espressione della salute attraverso l’orientamento alle proprie risorse. Il paziente trova la Salute che in realtà non ha mai perso, la fiducia nella sapienza innata del suo sistema.
È un ricontattare la Sorgente, l’unità, in una nuova relazione.
Il disagio esprime il racconto, l’esperienza non digerita che chiede di essere ascoltata e integrata in una diversa modalità. Non c’è una focalizzazione sul sintomo, ma esso può essere una porta di ingresso per un viaggio verso altri strati. Il sistema può lasciare andare i traumi, le tematiche psicosomatiche, ri-orientarsi in un nuovo equilibrio.
Il metodo craniosacrale è adatto anche a donne in gravidanza, a bambini, come sostegno per accompagnare i processi di crescita personale e i cambiamenti nella vita.

“La terapia craniosacrale, nella sua forma più amorevole, è un viaggio intrapreso da due o più persone in stato di quiete verso un livello dell’essere dove non vi è patologia.”
Mike Boxhall

Dopo un ciclo di trattamenti una sessione ti verrà regalata in cambio di un’offerta alle scuole indiane del PROGETTO ALICE, progetto di ricerca unico, per un’educazione sostenibile e un cultura di pace nell’interdipendenza. 
www.aliceproject.it

 
 

Emanuela Orlandini - cell: 328.2781080 - Email: info@craniosacraleimola.it